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Rivoluzione AI-first nella ricerca online: nuove strategie per visibilità e fidelizzazione

Rivoluzione AI-first nella ricerca online: nuove strategie per visibilità e fidelizzazione

Il panorama della ricerca online sta vivendo una trasformazione radicale: sempre più utenti si rivolgono a sistemi di intelligenza artificiale conversazionale, segnando l’inizio di un nuovo paradigma AI-first. Questo cambiamento sta generando un calo misurabile delle visite web provenienti dalla ricerca tradizionale, con implicazioni importanti sugli insight editoriali e sulle strategie di fidelizzazione.

Declino del traffico di ricerca “classica”

Un dirigente Apple, Eddy Cue, ha dichiarato durante il processo antitrust contro Google che per la prima volta da vent’anni le ricerche su Safari sono diminuite. Ha attribuito il fenomeno alla migrazione degli utenti verso motori AI-first. Inoltre, dopo queste dichiarazioni, il titolo Alphabet ha perso l’8% del suo valore in Borsa. Anche i ricavi pubblicitari mostrano segnali di rallentamento: nel Q1 2025 i “paid clicks” sono cresciuti solo del 2%, il tasso più basso di sempre.

Adozione crescente dei motori AI-first

Secondo il report “Online Search After ChatGPT” di Semrush, già nel 2023 un utente su dieci negli USA preferiva un motore AI-first come ChatGPT o Google Gemini. Le stime prevedono oltre 90 milioni di utenti entro il 2027. Inoltre, più di 400 milioni di persone utilizzano settimanalmente servizi AI per ottenere risposte sintetiche e personalizzate.

Evoluzione delle abitudini di ricerca e implicazioni SEO in ottica AI-first

  • Da keyword a intenzione conversazionale: gli utenti formulano domande in linguaggio naturale. Per questo motivo i contenuti devono seguire una struttura Q&A e integrare markup semantico (Schema.org), facilitando l’estrazione da parte degli AI-crawler.
  • Crescita delle “zero-click searches”: i modelli AI forniscono direttamente la risposta, riducendo i clic verso i siti web. Per contrastare questo fenomeno è utile produrre contenuti conversazionali e profondamente differenziati, come tutorial avanzati e mini-corsi interattivi.

Strategie di retention e canali proprietari in un modello AI-first

  • App aziendale e Progressive Web App: offrono notifiche push, contenuti dedicati e un percorso d’acquisto più veloce.
  • Newsletter segmentate: restano uno dei canali più efficaci per costruire fidelizzazione, soprattutto con contenuti personalizzati.
  • Community e chatbot proprietari: integrare assistenti basati su LLM permette di aumentare engagement e raccogliere dati first-party.

Tendenze future nella ricerca AI-first

  • AI multimodale e voce: l’integrazione con dispositivi IoT richiede contenuti ottimizzati per query vocali e visuali.
  • Motori verticali specializzati: cresceranno ecosistemi AI basati su database proprietari legati a settori specifici.
  • Knowledge graph aziendali: sempre più aziende creeranno grafi di conoscenza interni per alimentare modelli conversazionali. Questo approccio rafforzerà ulteriormente lo scenario AI-first.

Per emergere in questo nuovo contesto AI-first è fondamentale investire in piattaforme proprietarie come app, newsletter e chatbot. Solo così è possibile costruire relazioni dirette e non dipendere totalmente da piattaforme esterne.

Il nostro team può supportarti nell’analisi, ottimizzazione e creazione di strategie AI-first.
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